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Storia della nascita del mostro televisivo

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Lo scienziato e la corporationThe last lone inventor è il titolo di un libro di Evan Schwartz pubblicato nel 2003 da Harper Collins. Il libro è molto interessante e racconta una storia largamente ignorata ma densa di significato: la storia della nascita della tecnologia televisiva, e insieme la storia di un giovane provinciale che arriva dallo Utah con un’intuizione scientifica straordinaria: applicare i nuovi principi della teoria elettronica per realizzare la prima telecamera e il primo tubo catodico, risolvendo problemi che l’industria del tempo non era in grado di risolvere. Ma è anche la storia di una corporation della comunicazione e del suo presidente, che riesce a impedire al giovane inventore di realizzare la sua idea, per potergliela rubare. E’ la storia del rapporto tra il mercante e il sapiente, e la storia del furto dell’invenzione, della sottomissione dellintelligenza. Ma è anche una metafora meravigliosa sul destino che la televisione (la macchina della verità, secondo il suo ingenuo inventore) finisce per subire, nel regime della menzogna sistematica.
Voglio raccontarvi questa storia sintetizzando il libro, per riaprire la riflessione sul tema del lavoro cognitivo e quella della privatizzazione dei suoi prodotti. L’intero castello giuridico della proprietà intellettuale viene qui smascherato per quello che è: un modello di gestione del rapporto tra sapere e capitale che nell’800 può esssere servito a remunerare il lavoro della conoscenza, ma che da un certo momento in poi non ha più avuto altra funzione che quella di consegnare al capitalista il pieno sfruttamento delle idee di lavoratori cognitivi che non potevano ottenere in cambio altro che un salario. Il lavoratore cognitivo come salariato e il capitalista come rapinatore sistematico, questa è la verità che emerge da questo libro. Evan Schwartz sottolinea nel suo libro un aspetto importante, quello della fine del lavoro scientifico isolato e della invenzione come prodotto di un individuo. Ma il cuore del problema riguarda lo statuto stesso della proprietà privata nell’epoca in cui il sapere diviene la forza produttiva fondamentale.
Se l’appropriazione privata può avere avuto una funzione socialmente utile quando il prodotto del lavoro aveva carattere materiale e non replicabile senza ulteriore sforzo produttivo, quella funzione è scaduta quando la ricchezza sociale viene prodotta dal lavoro della mente, infinitamente replicabile e non limitabile in forma di oggetto singolo di proprietà.

La privatizzazione dei prodotti del lavoro intellettuale rivela qui di essere solo quello che è: rapina del lavoro altrui, espropriazione brutale dei prodotti dell’intelligenza. Due competenze sono in gioco in questo processo. La competenza raffinatissima e concreta dello scienziato, del tecnico, del produttore semiotico, una competenza che si esplica attraverso un’infinita gamma di conoscenze specifiche.
E la competenza brutale del capitalista, del commercialista, del ragioniere, dell’avvocato, dell’espropriatore. Chi vince sul piano economico? Naturalmente vince chi è più ignorante, più brutale, più unilaterale, chi ha acquisito unicamente la competeneza economica, cioè una competenza in espropriazione del lavoro altrui.e si è dedicato a realizzare la sottomissione dell’infinita ricchezza del sapere all’infinita miseria del danaro.

La storia dell’ultimo inventore solitario

All’inizio degli anni 20, nella campagna dello Utah un giovanissimo studente di nome Philo Farnsworht legge le riviste di scientifiction di Hugo Gernsback e si appassiona particolarmente all’idea di costruire una macchina per la trasmissione a distanza di immagini. A quel esistevano ricerche sull’argomento, ma si pensava che la televisione potesse essere realizzata attraverso la registrazione su disco meccanico. Farnsworth, ispirato dalle ricerche einsteiniane, fu convinto fin dall’inizio che la televisione avrebbe potuto nascere solo grazie all’applicazione dell’elettronica.

Nel frattempo, a New York, arrivato dalla Russia a quattordici anni, David Sarnoff trova lavoro come fattorino al New York Herald, poi entra nella RCA e là conosce Guglielmo Marconi e diviene il suo agente. Grazie al rapporto con Marconi riesce a creare un’azienda basata sulla produzione della radio, che Marconi intendeva produrre per il mercato americano. Alle 10.25 del 14 aprile 1912, trovandosi in ascolto all’apparecchio radiofonico della RCA, David Sarnoff sentì il messaggio “Titanic run into iceberg. Sinking fast”. Il messaggio proveniva da una nave (la RMS Olympic) che si trovava a circa 1000 miglia di distanza dal Titanic. Per le settantadue ore successive Sarnoff rimase seduto per cogliere ogni segnale che potesse giungere fin quando potè ricevere il nome dell’ultimo sopravvissuto. Il mondo ricevette tramite Sarnoff le notizie sull’affondamento più celebre di tutti i tempi. Era iniziata la carriera del più grande magnate dei media americani tra le due guerre mondiali.

Quando, nel 1918 il presidente Woodrow Wilson lanciò i suoi quattordici punti per la pace, il mondo potè ricevere la sua voce attraverso le onde radio. A quell’epoca un apparecchio radiofonico aveva delle cuffie auricolari ed era usato per comunicazioni dirette tra due persone. Il lancio della radio come medium di massa avviene nel 1921 quando la RCA mette in onda un match di pugilato. A quel punto David Sarnoff, che aveva una posizione direzionale nella RCA, comincia a vendere licenze sulle trasmissioni della sua radio. Da quel momento l’industria RCA non si occupa più solo di vendere apparecchi radiofonici, ma soprattutto di vendere proprietà intellettuale.

Nel corso degli anni 20 Philo Farnswroth costruisce il suo Image Dissector, la prima telecamera elettronica capace di catturare una immagine attraverso una lente e di convertire la luce in impulsi elettromagnetici. Fonda una società con l’aiuto di un amico di nome Everson, e apre un laboratorio in Green Street, alla base di Telegraph Hill, con vista sulla Baia di San Francisco.
Nel frattempo il business radiofonico si stava evolvendo. Nel 1928 la RCA stringe un accordo con la General Motors per montare apparecchi radio sulle auto. Un dirigente della AT&T di nome Gifford crea un’azienda di nome WEAF (Wind Earth Air Fire) per vendere spazi radiofonici e nasce così l’advertising. Lo stesso Gifford fonda una rete di broadcasting. Fino a quel momento la radio aveva trasmesso solo localmente, grazie al legame con l’azienda telefonica nasce il networking.

Philo Farnsworth stava lavorando con pochi collaboratori e con la moglie Pim nel laboratorio di Green Street. Confida alla moglie le sue fantasie: la televisione diventerà lo strumento più importante del mondo, spazzerà via l’ignoranza e porterà la pace. Se potremo vedere le persone che vivono lontano da noi non ci sarà più nessun bisogno di guerra, dice il giovane inventore.
In quegli anni Philo deposita il brevetto delle diverse invenzioni che compongono l’apparato televisivo: la telecamera (Image dissector), il tubo catodico ecc.
Nel 1930 Vladimir Zworykin arriva al laboratorio di Philo per prendere conoscenza delle scoperte compiute da Farnsworth. In realtà Zworykin sta facendo spionaggio per conto di Sarnoff che sta orientando la RCA a compiere ricerche per la televisione. Siamo ormai nell’era della grande depressione e Sarnoff prevede che il lancio della televisione potrà salvare la sua azienda dalla crisi. Le vendite di apparecchi radiofonici stanno crollando. In un discorso pubblico del 1930 Sarnoff dichiara: “Con la televisione il senso di limitatezza fisica dell’uomo sarà spazzato via. Con questo si aprirà un nuovo orizzonte, una nuova filosofia e soprattutto forse una comprensione migliore e più larga tra tutti i popoli del mondo.”

Patent law e privatizzazione del sapere

Osserva a questo punto Evan Schwartz: fin dall’inizio della storia umana ci sono state invenzioni. Ma fin quando non si è creato un sistema per la protezione del brevetto non si è potuto mai garantire un incentivo economico per l’inventore. Chi ha inventato la ruota o la candela probabilmente non ci ha guadagnato molto. L’idea che lo stato garantisca una licenza per commercializzare una creazione per un periodo limitato si può datare al Rinascimento, nella Firenze del 1421, e poi si diffuse in Europa nel periodo seguente. In America, dove uno dei padri fondatori, Benjamin Franklin, era anche un inventore, la Costituzione afferma il principio di un sistema di brevetti. Il 10 aprile 1790 Washington promulgò uno statuto sui brevetti, ma solo nel 1838 si stabilirono delle norme più precise, che impegnano il governo a verificare che l’invenzione sia originale. Si fonda così il Patent Office. Si formalizzano i principi relativi. Lincoln affermò che l’introduzione del sistema dei brevetti (patent law) fu uno degli eventi più importanti nella storia del mondo insieme all’invenzione della stampa e alla scoperta dell’America stessa.

Schwartz riconosce però che il sistema previsto dal Patent Act funzionava in maniera egregia nella prima fase della storia americana, ma a un certo punto comincia a mostrare i suoi limiti. Nel diciannovesimo secolo le invenzioni avevano spesso portato ricchezza e fama a degli individui. Ma le cose non erano più così dal 1930. Il controllo delle invenzioni da parte delle corporation portava alla fama non degli individui ma delle compagnie e dei loro dirigenti, e aumentava la ricchezza delle grandi aziende.

Philo era riuscito ormai a concepire la struttura tecnica necessaria a trasmettere televisione, e aveva depositato i brevetti necessari nel 1930. I brevetti avrebbero avuto validità di diciassette anni. Sarnoff doveva bloccare la realizzazione di quella novità fin quando i diritti di Farnsworth fossero scaduti. Per poter iniziare le trasmissioni la televisione doveva ottenere il permesso della Federal Commission on Communication il cui presidente era Charles Jolliffe. Sarnoff comprò Jolliffe (assumendolo con un incarico dirigente nella RCA pochi mesi dopo) e ottenne il verdetto che desiderava: Non si poteva creare uno standard per le trasmissioni televisive e quindi: nell’immediato futuro la televisione doveva rimanere
sperimentale, non poteva diventare un medium pubblico. (pag. 172)

Cominciava a delinearsi una situazione già descitta da Gernsback con queste parole:
“L’inventore, che in generale è povero e senza mezzi cerca di coinvolgere qualcuno nella sua invenzione ma nove volte su dieci non ci riesce. Spesso non ha il danaro per sviluppare la sua invenzione e muore di crepacuore per non essere stato capace di cogliere il frutto del suo lavoro.”(pag. 172)

Qualche tempo dopo lo stesso Sarnoff, fingendo di avere intenzione di giungere a un accordo alle condizioni di Farnsworth, vemne a far visita al laboratorio di Farnsworth, e chiese una dimostrazione delle tecnologie. Philo pensò davvero che Sarnoff intendesse accettare le sue proposte di collaborazione. Ma Sarnoff se ne andò senza concludere nulla, poi gli fece avere una proposta inaccettabile: Philo avrebbe dovuto cedere i suoi diritti e in cambio di uno stipendio come dipendente della RCA. Naturalmente non accettò.

Nel 1932 la Philco strinse un contratto con lìazienda di Philo per la produzione di apparecchi televisivi, in attesa che la FCC permettessere di iniziare le trasmissioni. Trasferitosi a Philadelphia dove la Philco ha i suoi stabilimenti, negli anni successivi la situazione si fa drammatica per il povero Philo, anche sul piano personale. Il figlio muore e la moglie si allontana da lui, che di conseguenza comincia a bere e a soffrire di ulcera.
La Depressione entra nella sua fase più drammatica, e anche la RCA licenzia migliaia di operai. Intervistato da qualcuno, Sarnoff nega di sentire su di sé il peso della situazione, e aggiunge: “Io non prendo l’ulcera, semmai la faccio prendere a qualcun altro.

Pur essendo giunto a un livello avanzato di progettazione Philo non può far nulla per commercializzare il suo prodotto dato il divieto della FCC e l’isolamento nel quale si trova. Dopo aver ricostruito la sua relazione con Pem, Philo decise di fare un passo avanti nella realizzazione del suo progetto. Invece di rimanere ad attendere passivamente che qualcosa accadesse, decise di fare qualcosa per mostrare le potenzialità della sua invenzione. Disponeva di una telecamera mobile e con la collaborazione della Philco stava producendo apparecchi riceventi con 343 linee a trenta frames al secondo

Nel 1934 organizzò una dimostrazione: installò una telecamera all’ingresso di un locale, e distribuì dei ricevitori video all’interno. Chi entrava poteva quindi essere filmato mentre i suoi amici e famigliari lo vedevano sugli schermi. Questo fece molta sensazione, e una folla di persone si accalcò all’ingresso. Il giornale di Philadephia riportò la notizia. Nel periodo successivo Farnsworth aprì una sorta di studio televisivo nel sobborgo di Wyndmoor e lanciò uno sporadico programma televisivo. Il nome dellemittente era W3XPF, e trasmetteva da una torre. Mostrava soprattutto dei bambini che cantavano e ballavano, come Baby Dolores, di quattro anni e Smiles Blum, di undici. Ma solo una manciata di persone, soprattutto amici di Farnsworth, avevano degli apparecchi televisivi nelle loro case per poter ricevere le trasmissioni. (pag. 219).

Nel 1936 Philo e Pem fanno un viaggio in Europa, visitano la Germania in piena frenesia nazista, rischiano anche di essere trattenuti a Berlino, poi ripartono con laiuto di alcuni scienziati tedeschi.
La RCA stava cercando di ottenere un brevetto per le scoperte di Zworykin, che non erano altro che la copiatura delle scoperte di Farnsworth. Ma Sarnoff e Zworykin non riuscirono comunque a impadronirsi del brevetto e quindi del diritto a trasmettere. La tecnologia per la televisione già esiste, potrebbe già essere lanciata e commercializzata, ma il conflitto tra interessi proprietari della corporation e diritto dell’inventore a proteggere il prodotto del proprio lavoro dall’espropriazione capitalista blocca la realizzazione del sistema tecnico ormai maturo.

Nel 1937 muore Guglielmo Marconi, che nel frattempo aveva aderito al partito fascista italiano.
La morte di Marconi con tutti gli omaggi che seguirono, aiutò Sarnoff a consolidare il mito della creazione della radio. Nella realtà obiettiva Marconi aveva inventato il telegrafo senza fili, mentre la costruzione della radio era stata resa possibile dalle invenzioni di Lee de Forest e di Edwin Howard Armsotrong, La corte suprema degli stati uniti giunse al punto di invalidare il brevetto marconiano della radio, il fondamento su cui si era costruito l’impero della RCA, attribuendo la priorità a Nikola Tesla, ma la decisione venne dopo che sia Marconi che Tesla erano morti. Sarnoff naturalmente preferì lasciare che questi nomi svanissero in favore dell’idea che Marconi aveva inventato la radio e che Sarnoff era il Prometeo che l’aveva portata all’umanità.(pag. 238)

La guerra la merce e lo spettacolo

Nel 1938, bloccato in questa situazione e sempre più a corto di soldi, Farnsworth cominciò a bere pesantemente e a deprimersi. Nel frattempo i rumori di guerra si facevano sempre più pressanti, nonostante il tentativo di appeasement di Chamberlain, appoggiato decisamente da Joseph Kennedy, l’ambasciatore americano a Londra. Sarnoff visitò il suo amico Kennedy, a Londra, proprio nel settembre del 1938, mentre a Monaco si teneva la Conferenza internazionale. Tornato a New York, Sarnoff si rese conto del potere di influenza sull’opinione pubblica della radio. Convocò una conferenza di tutti gli impiegati della RCA, che erano circa 20.000 e tenne loro un discorso. La parte più importante del discorso di Sarnoff è quella in cui articola il suo punto di vista sul modo in cui la NBC deve coprire il conflitto imminente, una visione che servì a definire lo standard di obbiettività giornalistica per generazioni.

Nel 1940, mentre la situazione economica procedeva in maniera contrastata, e la guerra si avvicinava, Roosevelt lanciò una campagna contro i monopoli, considerati responsabili della persistente stagnazione delleconomia. Venne istituita una commissione presieduta dal senatore O’ Mahoney per indagare e perseguire le compagnie che impedivano il libero commercio e imponevano il potere di monopolio. Philo Farnsworth venne convocato fra i primi per testimoniare sulla persecuzione di cui era stato oggetto da parte della RCA. Philo avrebbe potuto descrivere la costante aggressione da parte della RCA e i ripetuti tentativi di interferire con le applicazioni dei suoi brevetti. Avrebbe potuto raccontare come Zworykin era andato nel suo laboratorio con false motivazioni, e come aveva poi raccontato a Sarnoff quel che aveva potuto vedere. Avrebbe potuto raccontare che RCA stava diffondendo informazioni false sulla validità dei suoi brevetti, e sul modo in ci questo gli era costato anni di incomprensioni. Avrebbe potuto raccontare dei rapporti scorretti che Sarnoff aveva tenuto con i produttori di radio che avrebbero voluto produrre televisioni. Avrebbe potuto dire che RCA aveva intimidito la PHILCO durante il periodo in cui Farnsworth era stato loro partner, e sul modo in cui Sarnoff aveva influenzato la FCC per ritardare il lancio della televisione fino a quando non gli fosse stato possibile avere un sistema di qualità adeguato. La commissione non aspettava altro che questo:(pag. 254)
Ma Philo non disse nulla del genere, per ragioni che Schwartz non riesce a spiegare né a spiegarci.

Invece di attaccare la RCA, Farnsworth si comportò come se fosse appena venuto fuori dalla sua fattoria di produzione di patate. Raccontò la sua vita, la sua formazione, ma non giunse mai al punto. Accusò la FCC di essere stata lenta nell’adottare uno standard unificato di trasmissione. Poi concluse con la sua visione ottimistica secondo cui la televisione era destinata a entrare nelle case americane e rimanerci per un bel po’. Con le sue parole Farnsworth protesse il suo nemico, e fece quello che gli avvocati della RCA desideravano. Non disse nulla contro il processo di attribuzione dei brevetti in generale soprattutto perché considerava il sistema americano eccellente. Non mise sotto esame le tattiche RCA che lo avevano ossessionato, e la cosa rimase incomprensibile anche perché i membri della commissione non sapevano esattamente cosa chiedergli.(256)
Schwartz commenta che Farnsworth fu certamente ingenuo, ma l’idea di cercare lìaiuto del governo andava contro la sua immagine di imprenditore fiducioso in se stesso. E inoltre confidava che le cose sarebbero finite bene e che presto la televisione sarebbe diventata una realtà commerciale. Non sapeva che non sarebbe finita così.(pag. 256)

L’idea che la subordinazione dell’invenzione al profitto privato fosse la causa della truffa e dell’arroganza delle corporation non poteva sfiorare la mente di Farnsworth. L’ìintera storia della nascita della televisione mostra invece che il sistema della privatizzazione non garantisce e non premia affatto l’inventore, ma lo sottomette al dominio feroce di chi possiede i mezzi e il potere economico per appropriarsi comunque del valore prodotto dall’invenzione.
Nella primavera del 1939, mentre l’Europa stava scivolando nella guerra, a New York si inaugurava la World Fair, la grande esposizione universale.

Sessanta nazioni parteciparono alla fiera, molte con grandi padiglioni che presentavano cibi tradizionali, vestiti, e scene della vita quotidiana nazionale. Il Giappone e lItalia avevano i loro padiglioni, la Germania no. Per alcuni paesi il padiglione era l’ultima cosa rimasta. Cera un padiglione sotto la bandiera della repubblica Cecoslovacca che non esisteva più dopo gli eventi di marzo e di settembre. Entro la fine dell’anno anche la Polonia fu invasa e lo staff del padiglione polacco non potè tornare a casa, perché il paese non era più sulla carta geografica. I polacchi decisero di rimanere a New York e di aprire un ristorante sulla 57 strada. Nel giugno dell’anno successivo si poteva pasteggiare al lussuoso padiglione francese mentre i nazisti entravano a Parigi.(pag. 263)

La nascita di un mostro

David Sarnoff decise di usare il palcoscenico della Fiera universale per lanciare la televisione, anche se non aveva il diritto di farlo, dato che il brevetto apparteneva a Farnsworth, che non aveva concesso la licenza per l’uso della sua invenzione.
Sarnoff si piazzò all’ingresso della Fiera e tenne una specie di comizio in cui invitava la gente a visitare i padiglioni della RCA, in cui si mostrava per la prima volta urbi et orbi la nuova grande invenzione.
Facendo questo, Sarnoff violava non solo i brevetti di Farnsworth, ma anche la sovranità della Federal Commission on Comunication. Sarnoff scommise sull’entusiasmo del pubblico, pensò che avrebbe travolto l’industria e la commissione. Ed ebbe ragione. La FCC rimase titubante, non accettò né condannò, anche se tecnicamente Sarnoff stava violando diverse regole e leggi… Il gran trambusto che ne seguì sui media nazionali trasformò l’azione di Sarnoff in un evento storico ufficiale. Le folle di reporter propagarono largamente il messaggio. La radio coprì l’evento dal vivo e ogni giornale e rotocalco rilanciò la storia: “Nascita ufficiale della televisione” titolava il New Yorker.

“Le porte della Fiera si aprirono al pubblico in una soleggiata domenica mattina alle undici del 30 aprile del 1939&.. quando la folla fu entrata nei padiglioni, Sarnoff offrì il podio nello studio da cui si trasmetteva al Presidente Roosevelt
Aprendo così the world’s fai-yah Franklin D Roosevelt divenne il primo presidente degli Stati Uniti ad apparire in televisione.”(266)

“Philo Farnsworth era a New York in quei giorni. Era lì per partecipare a un incontro della Farnsworth Televisione & Radio Corporation. Le riunioni si trascinavano giorno dopo giorno per risolvere le complesse questioni che si presentavano alla compagnia. Farnsworth rifiutò di partecipare alla fiera. Sapeva del padiglione della RCA e immaginava che assistere alla cosa lo avrebbe reso terribilmente depresso. Avrebbe voluto poter dimostrare anche lui la sua televisione alla fiera, ma la promozione sarebbe costata troppi soldi per la sua compagnia indebolita. Nel pomeriggio del 30 aprile Farnsworth camminava verso il suo hotel, quando vide schermi televisivi che proiettavano la cerimonia di inaugurazione nella vetrina di un grande magazzino. Sarnoff era in onda e offriva il podio al presidente Roosevelt. Farnsworth si avvicinò alla vetrina e ascoltò i suoni che filtravano fuori nella strada. Altri pedoni si fermavano con lui a guardare e ascoltare. Sarnoff si stava prendendo tutto il merito dell’invenzione in una maniera che Farnsworth non si sarebbe mai immaginato, creando così un’impressione che non sarebbe mai stata cancellata. L’intera esistenza di Farnsworth sembrò annullata in quel momento. I suoi sogni di ragazzo di campagna, il momento in cui gli si era illuminata la mente con un eureka, la confessione fatta al suo insegnante, la fiducia che gli avevano dimostrato investitori e banchieri, il lavoro nel laboratorio, tutti quegli anni di lavoro, le decisioni, i brevetti, tutte quelle vittorie ottenute a fatica, la sua intera visione del futuro. Tutto questo era cancellato dalla performance di Sarnoff alla Fiera del Mondo. Non poteva credere quel che stava vedendo. Sentì acuti dolori allo stomaco.
Nelle sue previsioni la televisione avrebbe dovuto portare la visione diretta della realtà alla gente, Non gli era mai passato per la mente che la sua invenzione avrebbe potuto essere usata per rovesciare la verità, per manipolare la realtà creando impressioni false. Aveva creato un mostro. Nessuno intorno a lui prestava attenzione a un uomo sofferente che si trascinava in pieno giorno in una strada affollata di gente allegra. Giravano intorno a lui senza degnarlo di uno sguardo e si mettevano in fila, ipnotizzati dallo scintillio dello schermo che li attraeva da dietro la vetrina.(269)

Era nata la televisione.